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Il mistero dei ventilatori negli impianti biogas: quando l'apparenza inganna

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I ventilatori impiegati negli impianti di produzione di biogas vengono spesso sottovalutati dal punto di vista dei requisiti di affidabilità richiesti. Viste le condizioni di esercizio - solo all'apparenza - non gravose, in diverse occasioni vengono selezionati ed acquistati ventilatori standard a catalogo, realizzati con materiali comuni.

Il risultato è spesso quello di trovarsi dopo qualche anno delle macchine completamente compromesse, che richiedono una sostituzione integrale.

La causa di un così rapido deterioramento dei ventilatori per questi impianti è da imputare a delle condizioni di funzionamento spesso trascurate:
- Umidità molto elevata
- Presenza di sostanze chimicamente aggressive
- Polveri fini che tendono a depositarsi sulle giranti
- Temperatura del fluido relativamente bassa

Il mix di queste quattro condizioni comporta l'insorgere di due differenti fenomeni che possono consumare molto velocemente un ventilatore standard a catalogo.

L'elevato contenuto di vapore acqueo contenuto nel fluido trasportato tende infatti a condensare - portando con sé le sostanze chimicamente aggressive - a contatto con le superfici metalliche del ventilatore.

I ventilatori standard realizzati con comune acciaio al carbonio, impiegano pochi mesi a corrodersi completamente.

Se poi non sono progettati per il trasporto di polveri, possono causare continui fermi a causa di rotture premature dei cuscinetti - se non delle stesse giranti - dovute alle elevate vibrazioni indotte dai depositi di polvere.

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